Laboratorio di Tecniche e Sperimentazioni nel Teatro Contemporaneo

Laboratori, Primo piano

LO SPECCHIO DELL'ANIMA

tutti i lunedì dalle 19 alle 21

Costo mensile: € 65
Iscrizione € 30 (l'iscrizione include 1 biglietto per qualsiasi spettacolo teatrale della stagione 2023/24 di Artemia)

La lezione di prova gratuita è prevista per lunedì 2 ottobre 2023
Prenota la tua lezione di prova gratuita telefonando o via SMS o WhApp. al numero: 334 1598407

Conduce: MASSIMILIANO FRATESCHI

- INTRODUZIONE AL LAVORO:
Questo non sarà un corso di formazione tradizionale ma un viaggio all’interno del proprio “io/attore” teso a scardinare e ricostruire alcuni elementi emotivi ed intellettuali legati al pregiudizio della recitazione classica.

Sarà un viaggio singolo anche se di compagnia, dove si potranno scoprire nuovi sentimenti e nuove sensazioni da utilizzare non per sconvolgere la propria idea di teatro ma per arricchirla di elementi nuovi, utili al proprio personale metodo di recitazione.

Non è un corso formativo autoreferenziale ma un’esperienza mirata ad ottenere nuovi strumenti concreti e moderni per il lavoro dell’attore.

- LO SPECCHIO DELL’ANIMA è un’introduzione al sistema del teatro contemporaneo, dove per contemporaneo si intende quel teatro che si svolge nell'era moderna e riflette le idee, le sfide e le prospettive della società attuale. Questo genere di teatro spesso sfida le convenzioni tradizionali del teatro classico, cercando di sperimentare con nuove forme narrative, linguaggi e tecniche per coinvolgere e stimolare il pubblico. Può includere l'uso di proiezioni video, installazioni artistiche, tecnologie interattive e performance site-specific o anche la danza, con scene che si svolgono in luoghi non per forza tradizionali, come fabbriche abbandonate, strade o spazi pubblici o anche teatri indipendenti. Questo rende il teatro contemporaneo uno strumento di lavoro immediato anche alle compagnie o ai singoli artisti che non hanno fonti di produzione personale.

Il teatro contemporaneo, è attuale, immediato ma soprattutto è producibile e sostenibile da ogni singolo artista.

L’idea è quella di arrivare ad una nuova interpretazione basata sulla riscrittura del personaggio e sul riadattamento personale di ogni tipo di testo, che possano essere essi recenti come Mamet, Kelly, Baricco o tradizionali come Shakespeare, Dostoevsky o Brecht, sempre rivisitati in chiave moderna e con un occhio soggettivo da parte dell’attore, che diventa infondo anche un autore del proprio testo. Ma soprattutto questo viaggio è mirato all’uso della verità scenica.

La "verità scenica" è un concetto che si riferisce alla ricerca di autenticità e credibilità nell'interpretazione teatrale. Si tratta di creare una performance che sia emotivamente coinvolgente e che faccia sentire al pubblico che quello che sta accadendo sul palcoscenico è genuino e reale, nonostante si tratti di finzione teatrale. Questo richiede agli attori di esplorare e comprendere a fondo i personaggi che interpretano, le loro motivazioni, emozioni e relazioni con gli altri personaggi. Per raggiungere la verità scenica, gli attori possono impegnarsi in una serie di tecniche e esercizi che li aiutano a connettersi con il personaggio e a esprimere le sue emozioni in modo naturale e credibile. Ciò può includere la ricerca della propria esperienza personale per trovare punti di contatto con il personaggio, l'analisi del testo per comprendere le intenzioni dell'autore e il lavoro sul corpo e sulla voce per creare una fisicità realistica. La verità scenica non implica necessariamente la riproduzione letterale della realtà, ma piuttosto la creazione di una realtà emotiva che risuoni con il pubblico. Gli attori possono utilizzare la loro creatività e l'interpretazione personale per portare alla luce la verità emotiva dei personaggi e delle situazioni rappresentate.

In definitiva, la verità scenica si riferisce alla capacità degli attori di rendere credibili e autentiche le loro performance teatrali, creando un'esperienza emotiva e coinvolgente per il pubblico.

- FASI DEL LAVORO:

- Introduzione a “se” stessi
- Comprensione della scena
- Improvvisazione sui testi di teatro contemporaneo
- Analisi della scena e feedback
- Scrittura scenica
- Ri-Costruzione del personaggio
- Messa in scena

La scrittura scenica è il processo di creazione e sviluppo di un testo teatrale, che può essere un'opera originale, un adattamento o una rielaborazione di un materiale esistente. È l'atto di scrivere un copione che servirà come base per la realizzazione di una produzione teatrale.

Durante il processo di scrittura scenica, l’attore considera vari aspetti, come la struttura dell'opera, la caratterizzazione dei personaggi, il ritmo, le tematiche affrontate e il tono complessivo del pezzo. La scrittura può essere influenzata da diversi stili teatrali, come il teatro realista, il teatro sperimentale, il teatro dell'assurdo o altre forme di espressione teatrale ma è fondamentale che venga personalizzata sulla base di ciò che il proprio “se” vuole raccontare al mondo.

La scrittura scenica può anche coinvolgere l'uso di elementi visivi, come le didascalie o le indicazioni di regia, che aiutano a guidare l'interpretazione degli attori e a fornire informazioni aggiuntive sulla messa in scena.

È importante notare che la scrittura scenica non è solo la creazione di un testo, ma può anche includere il lavoro collaborativo con registi, attori e altri professionisti del teatro per sviluppare il copione in vista della sua messa in scena. Durante il processo di produzione teatrale, il testo può subire modifiche, revisioni e adattamenti per adattarsi alle esigenze dello spettacolo.

In sintesi, la scrittura scenica è l'atto di creare un testo teatrale che servirà come base per la realizzazione di una produzione teatrale. Coinvolge la creazione di dialoghi, didascalie e elementi visivi che comunicano la storia, i personaggi e le azioni nella forma teatrale.

• MASSIMILIANO FRRATESCHI

Nasce a Bari nel 1987 ed è un attore e un autore italiano.

All'età di 18 anni, si trasferisce a Roma dove si diploma come attore alla NUCT (Cinecittà), alla fine della quale esordisce a teatro nel Romeo e Giulietta di Valerio Binasco, prodotto dal Teatro Eliseo, regista con cui lavorerà per 3 anni. Nello stesso anno lavora anche per le serie televisive Rai, Don Matteo e Un Medico in Famiglia che lo portano ad avere un discreto successo nel settore. Dal 2009 al 2015 lavora al Globe Theatre Roma con Daniele Salvo, con Emanuela Giordano, con Giorgio Albertazzi, con Pierpaolo Sepe e altri registi di fama nazionale.

Nel 2014 gira il suo primo film da protagonista “Le Sedie di Dio” con la regia francese di Jerome Walter Gueguem. Nel 2015 vince il premio RBcasting come miglior lavoro sul personaggio, durante il Festival del Cinema di Roma, con un personaggio transessuale nato da un’erronea mail inviatagli da un casting director.

Nel 2016 si trasferisce a New York per continuare gli studi, con Susan Batson, poi alla Black Nexus e dopo una parentesi a Los Angeles, torna in Italia per lavorare ancora con la Rai nella serie “Il Capitano Maria” e nel film in due episodi “Duisburg”. Da quell’anno in poi lavorerà su produzioni internazionali tra cui la Gravier Production in “To Rome With Love”, diretto da Woody Allen e con la Fox con cui gira “TRUST”, lunga serialità diretta da Denny Boyle (Trainspotting, The Millionaire, The Beach).

Successivamente si aggiudica dei ruoli in altre pellicole come “Duisburg – Linea di sangue” e “Sulla mia pelle”.

Per “ISMAEL – In viaggio dalla Siria”, nel 2019 riceve il Premio Nobis (miglior attore) e nel 2022 il premio “Migliore Attore” al Festival Nazionale InCorti da Artemia del Centro Culturale Artemia di Roma, sempre per lo spettacolo ISAMEL, scritto e interpretato da lui, con la regia di Graziano Piazza.

Minimo 6 partecipanti

CENTRO CULTURALE ARTEMIA
Via Amilcare Cucchini, 38 Roma
(Zona Portuense Forlanini)
Tel. 334.1598407

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